Il termine Parafilia deriva dal greco para (attorno) e filia (amore) e si riferisce a impulsi, fantasie o comportamenti sessuali intensi e ricorrenti, che implicano oggetti, attività o situazioni inusuali, distanti da quelli comunemente previsti nella pratica sessuale.
ECCONE ALCUNE:
-Esibizionismo: mostrare ad un estraneo i propri genitali, talvolta anche masturbandosi.
-Feticismo: venerazione di oggetti inanimati quali scarpe e biancheria intima femminili.
-Frotteurismo: toccare una persona non consenziente o strofinarsi contro di essa.
-Pedofilia: attività sessuale con bambini prepuberi di non più di 13 anni.
-Masochismo sessuale: atto reale (non simulato) di essere umiliato, picchiato, legato o fatto soffrire in qualche modo, di subire sofferenze o umiliazioni.
-Sadismo sessuale: azioni reali (non simulate) che inducono sofferenza psicologica o fisica nella vittima.
-Feticismo di travestimento: travestirsi con abiti dell'altro sesso (l'atto viene compiuto da un maschio eterosessuale)
-Voyeurismo: osservare (non visti) persone che si spogliano, sono nude o hanno rapporti sessuali.
La Parafilia è un disturbo cronico, ovvero una volta manifestato nella sua pienezza (solitamente nella tarda adolescenza/prima età adulta) affliggerà l’individuo per tutta la vita, con oscillazioni nella sua intensità a seconda di vari fattori, come ad esempio lo stress, la presenza di altre patologie mentali o nel trovarsi in situazioni che stimolino i comportamenti parafiliaci.
Trattare soggetti parafiliaci è molto difficile in quanto chi ne soffre solitamente non è motivato nell’intraprendere un percorso e solitamente è anche poco collaborativo. In questo, e anche per quanto riguarda il percorso terapeutico, si dovranno adottare metodi e strategie simili a quelle adottate per i tossicodipendenti.
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