giovedì 25 maggio 2017

FOBIA O PAURA!






A chiunque è capitato di provare paura in una situazione, verso qualcuno o qualcosa, ma si è trattata di paura o ci si è trovati a contatto con una fobia?
Spesso questi due termini vengono utilizzati come sinonimi, ma in realtà descrivono due realtà diverse.
La paura è un'emozione primaria di difesa che si attiva nel momento in cui ci troviamo di fronte ad una situazione di pericolo che può essere reale, prevista o immaginata.Quando la paura è  intensa, acuta ed improvvisa, si ha un' attivazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico  che  comporta un abbassamento della pressione sanguigna, della temperatura corporea, una diminuzione del battito cardiaco, della tensione muscolare, aumento della sudorazione e dilatazione delle pupille.Tutto ciò può portare ad una vera e propria paralisi.Nei casi invece in cui ci si trova di fronte ad una paura con intensità minore si ha una attivazione del sistema nervoso autonomo simpatico che predispone il nostro corpo a due possibili reazioni: Attacco o Fuga.


Cos'è invece una fobia?

La fobia è una paura marcata, irrazionale e spropositata per qualcosa che non rappresenta una reale minaccia ma con cui il soggetto non riesce a confrontarsi.
La fobia si esprime con sintomi fisiologici come: tachicardia, sudorazione, vertigini, spossatezza, disturbi gastrici, rossore, senso di soffocamento, tensione muscolare e tremori Le fobie possono essere di carattere sociale o specifiche.
La sostanziale differenza dalla paura è che la fobia porta sempre ad un evitamento. Questa tendenza permette al soggetto di abbassare l'ansia ogni qual volta  ci si trovi nella situazione fobica  ma allo stesso tempo rinforza negativamente la paura, generando una spirale senza fine. Un'altra caratteristica della fobia è che può generalizzarsi, quindi il soggetto potrà iniziare ad evitare anche oggetti, animali o situazioni che lo riportano a quella specifica paura.


LE PAURE VANNO AFFRONTATE, LE FOBIE VANNO CURATE.


mercoledì 24 maggio 2017

Il Bruxismo si può curare!






Il bruxismo è un termine greco che tradotto in italiano significa “digrignare i denti”.E’ un disturbo presente nell’8% della popolazione adulta, nel 14 % dei bambini e solo nel 3% negli anziani. Questo fenomeno si manifesta prevalentemente durante la notte e proprio per questo rientra nei  disturbi  del sonno primario, nella categoria parasonnie.
Le parasonnie sono disturbi del sonno causate dal malfunzionamento di funzioni associate al ciclo circadiano della veglia e che coinvolgono il sistema neuromuscolare e\o quello neurovegetativo; nel caso del bruxismo il sistema coinvolto è quello neuromuscolare.
I soggetti che soffrono di bruxismo al risveglio più "comunemente"  riscontrano dolori ai denti ed alle mandibole. A questi possono aggiungersi dolori al viso, al collo, alle orecchie, mal di schiena e dolori cervicali.
Le cause di questo disturbo secondo molti studi sono associate a fattori quali: ansia, stress, fumo di sigaretta, caffeina, consumo di alcool, apnee in sonno, russamento, predisposizione familiare e l’eccessiva sonnolenza diurna.

Anche l’uso di farmaci come anfetamine, neurolettici o antidepressivi sono stati associati alla comparsa o all’esacerbazione del sintomo.

Dal bruxismo si può guarire?Assolutamente si.

Affiancare l'uso del bite ( dispositivo mobile utilizzato durante la notte, che si interpone tra i denti, impedendo loro di toccarsi) a terapie psicologiche e tecniche di rilassamento, aiuta non solo a risolvere il problema, ma anche a prevenire ulteriori danni alla dentatura, nonchè a migliorare il sonno, limitando quindi anche le conseguenze diurne.






domenica 14 maggio 2017

La Memoria si può allenare. Strategie efficaci da utilizzare nel lavoro, nello studio e nella vita per raggiungere al meglio i tuoi obiettivi.


Cos'è la memoria?
La memoria può essere considerata come la capacità di conservare e recuperare le informazioni e le esperienze passate, indispensabili per relazionarsi al mondo e agli eventi futuri.
La memoria può essere allenata.

La Mnemotecnica è l'insieme di regole e metodi adoperati per memorizzare rapidamente e più facilmente informazioni difficili da ricordare. Le mnemotecniche sfruttano la naturale capacità dell'essere umano di ricordare le informazioni se sono trasformate in immagini o storie, o associate ad eventi paradossali o ad emozioni consentendo quindi di aumentare la capacità naturale della memoria umana.Semplici strategie possono migliorare le tue performance in ogni ambito.


Esistono diverse tecniche che ci permettono di memorizzare in maniera più facile e duratura, eccone alcune:

-Tecnica dei Loci:  permette di memorizzare in modo semplice ed efficace utilizzando le associazioni.Pensiamo  ad esempio alla nostra stanza di cui abbiamo in mente ogni dettaglio, partendo dalla porta possiamo associare  ad ogni oggetto  una parola o concetto che vogliamo ricordare, creando delle sequenze divertenti.

-Le parole di velcro: sono semplici parole da associare a concetti che vogliamo ricordare, sfruttandone la rima. Ecco come possiamo ricordarci in maniera semplice e duratura il codice di sicurezza del nostro bancomat, associando ad ogni numero una parola che faccia rima:

*ZERO=ERO
* UNO=NESSUNO
*DUE= BUE
*TRE=CAFFE'
*QUATTRO= NASTRO
*CINQUE=CHIUNQUE
*SEI= AVREI
*SETTE=FETTE
*OTTO=CALCIOTTO
*NOVE=NUOVE



CODICE BANCOMAT:  97605 = nuove  fette avrei ,ero chiunque.

-Mappa Mentale: è una forma di rappresentazione grafica del pensiero che, al pari delle mappe concettuali, fa leva sulla capacità innata di ognuno di noi di associare concetti ed informazioni ad immagini.L'elemento più importante viene posizionato al centro e ad esso si legano via via i concetti, agli estremi troveremo quelli con minor rilevanza.

-Mappa Concettuale: è una  rappresentazione grafica che consente di sintetizzare mediante opportune figure geometriche legate tra loro, una serie di concetti evidenziandone le reciproche relazioni.




“La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé.” 
(Oscar Wilde)

martedì 9 maggio 2017

Come avere Successo? Questione di approccio!

                     


                                  

Molto spesso non siamo consapevoli del tipo di mentalità che stiamo utilizzando, per questo è importante capire qual è la nostra e qual è quella giusta. La mentalità vincente è quella predisposizione d'animo che si acquisisce quando si raggiunge un buon livello di autostima e una sufficiente fiducia in se e nelle proprie capacità nell'affrontare una specifica situazione competitiva. L'aspettativa che si ripone nei propri mezzi e nelle capacità personali ha un ruolo fondamentale.
Carol Dweck, professoressa di psicologia di Stanford  ha individuato due diversi tipi di mentalità:

-MENTALITA' FISSA: porta a frustrazione quando l'obiettivo non viene raggiunto.Non si è pronti ad accettare il fallimento, ancor meno  possibili giudizi negativi. Davanti ad un compito troppo difficile, si scappa, evitando l'eventuale insuccesso ma anche la possibilità di migliorarsi.
-MENTALITA' CRESCENTE: è una modalità di pensiero che si sviluppa soprattutto attraverso i fallimenti.Questo approccio risulta estremamente produttivo, in quanto la persona utilizza anche i momenti di difficoltà per crescere e migliorare le proprie potenzialità.


I 4 PUNTI CHIAVE CHE SERVONO PER AVERE SUCCESSO:

1) Essere consapevoli dei propri mezzi e dei propri limiti ed in caso di fallimento non cercare alibi per sentirsi meglio ed in pace con se stessi.

2) Impara a convivere con eventuali fallimenti, ti aiuteranno a crescere ed a migliorarti. Se ogni obiettivo fosse facile da raggiungere forse non lo chiameremmo così.

3) Più un obiettivo è difficile da raggiungere più ostacoli incontreremo, ma più intensa e più duratura sarà la soddisfazione.

4) Non cercare la perfezione, NON ESISTE.